Le Monache Agostiniane

Si deve a Pio IV la trasformazione del complesso, monastero e insieme, nell’ala settentrionale, palazzo cardinalizio, in un orfanotrofio femminile che il papa affidò, nel 1562, all’Arciconfraternita di S. Maria della Visitazione degli Orfani. Lo scopo di questa istituzione era, sin dalle sue origini, provvedere alla crescita degli orfani della città; gli spazi da loro utilizzati erano circoscritti ad alcune case limitrofe alla chiesa di S. Maria in Aquiro per i ragazzi, e ad abitazioni in piazza di Pietra per le ragazze. Nel 1548 le orfane che raggiunta l’età adulta intrapresero la vita monastica adottando la Regola agostiniana, intenzionate a occuparsi delle altre fanciulle prive di genitori, fondarono un monastero proprio all’interno del palazzo di piazza di Pietra che le ospitava. A seguito del crescente numero delle giovani orfane e per garantire l’appropriata riservatezza della vita monastica alle religiose che accudivano le fanciulle, il papa decise quindi di destinare loro il complesso dei Ss. Quattro Coronati, che si trovava nel silenzioso e appartato colle del Celio. Ci vollero due anni di restauri e adattamenti prima che l’edificio, che versava in condizioni di degrado, potesse essere reso agibile; le Monache si trasferirono qui nel 1564 e si occuparono delle giovani orfani fino al 1872, quando lo Stato italiano soppresse il conservatorio delle zitelle (come allora si chiamava l’orfanotrofio femminile).

È da allora, ossia da oltre 450 anni, che le agostiniane con fede, impegno e affetto custodiscono e proteggono il monastero e le sue ricchezze; fondendo con armonia la vita ritirata, di preghiera e contemplazione, e l’apertura verso i fedeli, i turisti e tutti coloro che ogni giorno giungono nella loro casa, con quello spirito di carità e accoglienza che sin dalle origine le contraddistingue. (www.monacheagostinianesantiquattrocoronati.it)