Con questo nome, appellativo di chi ha ricevuto la corona del martirio, sono identificati due gruppi di martiri uno di origini straniere e un altro romano. Secondo un antico racconto di VI secolo (la passio) al primo gruppo di martiri corrisponderebbero non quattro ma bensì cinque scalpellini (Claudio, Castorio, Semproniano, Nicostrato e Simplicio) che lavoravano in una cava nei pressi di Sirmio (attuale Sremska Mitrovica in Serbia) alle dipendenze dell’imperatore Diocleziano. Poiché cristiani l’imperatore li fece torturare e poi giustiziare alla data dell’8 novembre. Sempre secondo lo stesso racconto, l’8 novembre di due anni dopo, quattro anonimi soldati romani di fede cristiana furono uccisi, per volere di Diocleziano, nei pressi delle terme di Traiano a Roma. Il vescovo di Roma avrebbe così deciso di ricordare anche gli anonimi soldati martiri con i nomi di quattro dei Coronati cioè Claudio, Nicostrato, Semproniano e Castorio.
A questa leggenda se ne aggiunge un’altra più tarda nella quale gli anonimi soldati non sarebbero altri che quattro militi romani martiri, Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino, venerati già dal IV secolo nella catacomba di Albano, in provincia di Roma.